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Società agricola

Tenuta di Blasig srl
Via Roma, 63 - 34077 Ronchi dei Legionari (GO) - Italia
Tel +39 0481 475480   E-mail: info@tenutadiblasig.it

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TENUTA DI BLASIG

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MALVASIA

Questo vino rappresenta il fiore all’occhiello della produzione aziendale per svariati motivi. Il primo è dettato dal fatto che lo sole uve provenienti da vigneti vecchi vengono destinate alla vinificazione, prerogativa, questa, che già di per è lo rene unico e fortemente ancorato al territorio isontino. Il secondo motivo sta nel fatto che proprio in questo territorio trova la sua sublimazione interagendo alla perfezione con il sottosuolo, il cima e le condizioni generali presenti. Nasce così una Malvasia Istriana, ricca, glicerica, sontuosa eppure di estrema delicatezza e setosità. Già alla vita il suo colore denota pienezza di frutto e vinosità glicerica mentre al naso il suo tipico e leggero fondo agrumato (con il mandarino che prevale) e la sua florealità sostengono le tipiche note speziate e pastose tipiche del vino (pepe bianco e pasta di mandorle su tutte). In bocca la sua pienezza, assolutamente bilanciata dall’acidità, ed l suo tono glicerico ne fanno un vino di grande soddisfazione alla beva, in cui tutte le componenti strutturali si armonizzano dando vita ad un risultato di grande appagamento gustativo ed emozionale. Bene si abbina a piatti particolari quali salmone marinato, capesante gratinate e crudi di mare. Zuppe e risotti di pesce, così come, però, anche piatti di pesce dal gusto più intenso, si pensi al tonno, alla rana pescatrice o al pesce spada, si esaltano con questo vino. Da provare assolutamente, in goni caso, in perfetta solitudine servito alla temperatura di servizio di 10 gradi.

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FRIULANO

Due sono i vitigni che hanno determinato la storia dei vini bianchi secchi friulani: la Ribolla Gialla ed il Tocai Friulano. E proprio questo ultimo (che, lo ricordiamo a seguito di una sentenza comunitaria dal 2008 ha visto mutare il proprio nome da Tocai a Friulano) è riuscito ad assurgere al ruolo di protagonista della scena bianchista regionale grazie al suo particolare carattere identitario ed alla sua estrema riconducibilità territoriale con i suoi luoghi di elezione. Un vino pieno, strutturato, carnoso, dalla potenza alcolica prorompente ma che sa essere nel contempo portatore di grandi intensità e mineralità. Un vino dal colore giallo oro scarico, sin dalla gioventù, precursore visivo della sua sostanza e della sua imponenza, che al naso si esprime in maniera piuttosto composta ed austera, senza un ampio spettro aromatico, ma che si identifica con riconoscimenti di classici di fiore di mandorlo, fieno, camomilla e timo. Un vino che al palato si presenta in tutta la sua struttura e pulizia, con un’acidità sempre marcata, a sostengo proprio della struttura, ed un finale amarognolo decisamente tipico ed unico. Carnoso, alcolico, suadente e vellutato. Sono questi altri fattori vincenti che stanno contribuendo ad una sua sempre maggiore diffusione nei mercati internazionali. Gli abbinamenti tradizionali sono quelli che funzionano al meglio (prosciutto di San Daniele su tutti), seppure la sua acidità ed alcolicità lo rendono egregiamente abbinabile con i fritti e con tutte quelle preparazioni, anche a basi di carni bianche, in cui una delicata presenza di salse o di elementi che determinano una sensazione dolce richiedano grande pulizia ed equilibrio palatale. In Friuli, però, lo si beve sovente da solo quale ottimo compagno rigeneratore della sete e dell’arsura. Ma in questo caso, un solo bicchiere non è spesso sufficiente…

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PINOT GRIGIO

E’ il classico vitigno internazionale che ha saputo, però, adattarsi ed esprimersi al meglio in svariate situazione ambientali ed ampelografiche. Piacevole, facilmente godibile, versatile in termini produttivi ed estremamente abbinabile con i cibi. Tutte queste caratteristiche hanno concorso nel tempo e renderlo un vero e proprio must presso gli amanti dei vini bianchi freschi e fruttati. Il suo colore giallo paglierino rimanda alla sua esuberante gioventù mentre le sue tipiche note aromatiche (pera e pesca, frutta tropicale, fiori bianchi) lo legano immediatamente al vitigno di origine.  L’aspetto gustativo riporta appieno le sensazioni nasali, donando naturale morbidezza e freschezza, sostenute da una polpa concentrata e glicerica. La sua ottima acidità ed il suo finale lungo, seppur delicato, completano l’armonia e l’eleganza di questo vino. Ottimo con il pesce di mare, si sopa egregiamente con minestre e zuppe di verdure, antipasti leggeri e delicati, flan e frittate di vario tipo.

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MERLOT

La scelta di produrre questo vino dalla celeberrima uva rossa internazionale scaturisce da studi fatti nel tempo aziendalmente in merito alla ‘risposta’ delle vigne messe a dimora nel corso degli anni nei terreni di proprietà. E’ nato e si affinato quindi, nel tempo, un Merlot dalla grande rotondità e suadenza, dall’alcolicità contenuta e, non ultimo, dalla grande eleganza. Un merlot anch’esso territoriale figlio delle terre isontine, dal grado alcolico contenuto ma dalla grande intensità di frutto e di struttura. Caratteristiche peraltro esaltate dalla sola lavorazione in acciaio. Il suo profondo e centrato rosso rubino denota subito intensità di estratto e di frutto (ribes ed amarena su tutti), così come al naso le note dolci del frutto maturo si fondono armoniosamente con i rimandi tipici dei vini rossi della zona, fatti di fieno e sentori vegetali (aggraziati, mai volgari) adagiati su un fondo balsamico che li esalta e li sostiene. In bocca il vino mantiene la sua rotondità e profondità di frutta, con una beva delicata e mai aggressiva in cui le componenti dure si fondono armoniosamente con alcool e glicerina. Lungo e persistente è il sorso, che ne richiama comunque un altro in virtù dell’equilibrio e dell’armonia d‘insieme e del vino. Le carni rosse, di semplice e succosa preparazione, si esaltano con questo vino così come le paste a base di ragout di carne ed i formaggi mediamente stagionati. Nel tempo, affinando ulteriormente i propri spigoli di gioventù, si presta egregiamente ad essere gustato da solo.​

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REFOSCO

 

Non poteva mancare nella gamma dei vini, vista la stretta riconduzione dell’azienda al proprio territorio di origine, un’uva autoctona quale il Refosco dal Peduncolo Rosso. Figlio di nobile genìa, sebbene non così conosciuta (e riconosciuta) a livello internazionale, questa uva dona un vino che rispecchia il carattere delle genti friulane. Austero, rustico e a volte scontroso nell’immediatezza, ma che con il tempo si apre e si ‘addolcisce’ dando vita a veri e proprio marriages di incredibile successo ed emozione quale, ad esempio, quello con il più blasonato Merlot. Anche il suo colore denota la rusticità e la particolare ritrosia del vino a facili addomesticazioni: un rosso inchiostrato con vividi riflessi violetto è il suo biglietto da visita. Al naso il suo carattere forte e indomito si presenta con note di ciliegia e prugna, cui fanno seguito rimandi di fiori appassiti, china e aromi balsamici. La leggera ruvidità olfattiva iniziale si aprirà con il tempo verso note più speziate e di frutta evoluta, molto più eleganti ed avvolgenti. In bocca denota immediatamente il suo carattere forte e un po’ selvaggio: acidità e tannini appaiono spiccati e in competizione fra loro, sebbene la maturità del frutto li sostenga e li riconcili entrambi. Il fiale, però, contrariamente a quanto percepito inizialmente, è di buona armonia e fruttosità, con una coerente rispondenza fra naso e bocca oltre che un’ottima lunghezza e persistenza. In considerazione della sua capacità di pulire il palato, gli abbinamenti consigliati riguardano le preparazioni a base di carne dalle lunghe cotture, in cui la speziatura ma soprattutto l’untuosità del piatto si armonizza egregiamente con le componenti dure del vino quali, lo ricordiamo, acidità e tannicità. Un vino deciso, perciò, che richiede caratteri decisi ma che con il tempo si rende più aggraziato e per questo abbraccia anche altre preparazioni meno decise e più equilibrate.